28 Mar TRA EVOCAZIONE E MERAVIGLIA: L’AURORA DEL GUERCINO
Casino Boncompagni Ludovisi, elegante edificio di origini cinquecentesche a due piani di proprietà del cardinale Ludovico Ludovisi (Bologna, 1595 – 1632), nipote di Papa Gregorio XV (Bologna, 1554 – Roma, 1623), è ancora oggi a buon diritto lo scrigno di straordinarie opere d’arte. Pitture suggestive e scenografiche decorano gli ambienti interni della Villa, in grado di coinvolgere lo spettatore, suscitandone stupore e meraviglia. Sfarzo e fantasia contenuti all’interno del Casino ci dimostrano quanto la politica ecclesiastica dei Ludovisi mirasse a far sì che la decorazione sacra si facesse strumento di propaganda, in modo da dare immagine alla cattolicità trionfante.
Oltre al celebre dipinto a olio su muro di Caravaggio, la villa custodisce una delle opere più importanti del Guercino: l’affresco raffigurante l’Aurora, realizzato durante il soggiorno romano del pittore centese nel 1621, non solo dà il nome alla sala che lo ospita, ma anche al casino stesso.
Tra evocazione e meraviglia, l’Aurora viene qui concepita dentro ad una finta architettura illusionistica che, muovendosi sul suo cocchio e lasciandosi alle spalle l’amante Titone, squarcia le tenebre annunciando una nuova alba, simbolo della nuova fase politica e culturale rappresentata dai Ludovisi. Il ricorso ad una prospettiva illusionistica, resa anche grazie alla complicità del quadraturista Agostino Tassi, la volontà evidente di sedurre e meravigliare visivamente lo spettatore, dimostrano ancora una volta l’innata bravura del genius loci, Guercino, di riuscire a costruire e raccontare episodi attraverso “macchie” di colori caldi e brillanti.
L’Aurora, oltre ad essere ricordata quale capolavoro del Pittor Mago centese decoratore, è purtroppo oggi protagonista di un ampio dibattito a causa dell’imminente nuova proposizione in asta, prevista per il prossimo 7 aprile. Il tema è stato oggetto dell’ultima conferenza “Da Cento a Roma: Guercino e i Ludovisi” organizzata dal Centro Studi Internazionale – Il Guercino, presso la Sala Zarri di Palazzo del Governatore, lo scorso 19 marzo. La conferenza è stata condotta da Raffaella Morselli, docente di storia dell’arte moderna presso l’Università degli Studi di Teramo, e Barbara Ghelfi, docente di storia dell’arte moderna presso il Dipartimento di Beni Culturali dell’Alma Mater Studiorum, Università di Bologna.
Ancora una volta quindi, il Centro Studi, simbolo del qui ed ora del Guercino, ha dimostrato il suo impegno istituzionale ad avviare e mantenere sistematici interventi e programmi culturali, volti alla salvaguardia e tutela del patrimonio culturale locale e non solo.
In attesa della riapertura della Pinacoteca, infatti, al Centro Studi va sicuramente il merito di essere riuscito a promuovere cicli di incontri e conferenze aperti a tutti i cittadini, sia in modalità streaming che in presenza; elemento sottolineato a gran voce dalla nuova presidente, Valeria Tassinari, proprio in occasione della sua prima conferenza del ciclo “Primavera Guerciniana”.