PERCHÉ IL COMUNE HA COMPRATO LE SCUOLE DI CORPORENO?

L’ultimo consiglio comunale di Cento è stato il terreno di scontro, tra maggioranza e opposizione, su un tema che da più di 10 anni tormenta la politica locale: il plesso scolastico di Corporeno. Ovviamente è stato detto tutto e il contrario di tutto, un classico quando si parla di tematiche spinose, oltretutto visto che questa questione ha attraversato ben tre amministrazioni, è difficile capire dove stia effettivamente il problema. Oggi proviamo come nostro solito a fare un’analisi il più oggettiva possibile, ripercorrendo la storia di questo stabile così controverso.

LA NASCITA
Era il 2012 quando l’ormai tristemente noto terremoto ha sconvolto l’Emilia e la nostra comunità, con morti, sfollati ed edifici demoliti o gravemente danneggiati; ancora oggi la ricostruzione non ha avuto conclusione, con il centro storico di Cento che deve fare a meno di municipio, biblioteca e pinacoteca. Uno dei tanti edifici che subirono gravissimi danni erano le scuole Pascoli, di fianco alla Rocca; inutilizzabili serviva in tempi strettissimi un luogo dove permettere ai bambini di proseguire il loro percorso scolastico. Ecco che l’amministrazione Lodi, a guida PD riuscì in meno di 3 mesi ad ottenere la costruzione di un edificio appositamente ideato, sito in uno dei pochi appezzamenti disponibili: Corporeno.

L’AFFITTO
Della costruzione si occupò una ditta nata ad hoc, che deteneva la proprietà dell’edificio e a cui il comune (con regolare contratto decennale) versava un affitto di quasi 700.000€ annui. I costi erano coperti quasi interamente dalla regione, dettaglio importante per comprendere il finale di questa vicenda. Ad ogni modo, l’idea era recuperare comunque le Pascoli, cosicché Cento avrebbe avuto più di un istituto a sua disposizione. C’è chi allora sollevò non poche polemiche, sia per la qualità della struttura, sia della necessità di avere un istituto in più, dato il calo demografico e delle nascite. Soprattutto venne contestato (anche dal sottoscritto nel periodo da politico in cerca di visibilità) il costo dell’affitto annuo, che pareva lievemente eccessivo. Ma venne assicurato che erano costi detraibili se l’istituto alla fine del contratto fosse stato acquistato dal comune.

I PROBLEMI
Negli anni successivi, molti hanno contestato la posizione dell’edificio a scopo scolastico; in primis l’esigenza da parte degli abitanti di Cento di dover portare i bambini in frazione. Poi venne (giustamente) contestato il problema del traffico, in un incrocio diventato noto per disagi, tempistiche assurde e pericolosità, in un’arteria già congestionata dal traffico. Ancora oggi si studiano possibili soluzioni, che vanno dalla creazione di una strada parallela che colleghi la scuola con via risorgimento, a una rotonda. Poi tra gli altri problemi nati, vanno segnalati disagi legati alla costruzione, la manutenzione, i materiali, il terreno. Insomma pare che l’istituto di Corporeno non sia mai nato sotto una buona stella.

IL GRANDE RITORNO DELLE PASCOLI
Archiviata l’esperienza Lodi, il sindaco successivo Fabrizio Toselli, che ora siede a giorni alterni in consiglio tra le file della minoranza, proseguì la strada battuta da Lodi. Recupero delle Pascoli, affitto di Corporeno con accordo di acquisto finale. Le tempistiche del recupero dell’edificio storico, furono ovviamente quasi bibliche, ma l’idea di ripopolare il centro storico era ghiotta. Infatti Toselli ci riuscì quasi a fine mandato (c’è chi dice che le tempistiche furono molto “elettorali”), riportando UNA PARTE di studenti a Cento. Non essendo quindi più necessario in toto l’edificio di Corporeno, la Regione sospese il trasferimento di fondi per l’affitto, che quindi rimaneva a carico del comune; poco male perchè Toselli fece un accordo con la proprietà per l’acquisto di due terzi del plesso scolastico, che sarebbe avvenuto nel dopo elezioni 2021.

LA PATATA BOLLENTE DI ACCORSI
Le elezioni portarono un risultato sorprendente, ovvero la vittoria di un giovane 27enne di nome Edoardo Accorsi, che tra le altre cose decise di tenere la delega alla scuola. Col senno di poi forse avrebbe lasciato volentieri a qualcun altro questa materia, dato che si ritrovò questa situazione: Un affitto da pagare, nessun trasferimento dalla regione, dei bambini a Corporeno da collocare in caso di mancata compravendita, un accordo di acquisto dell’edificio senza coperture. Tenendo presente che di scuole disponibili, adatte e attrezzate non ve ne sono, oltretutto senza il tempo di imbastire un piano B (non era sostenibile il pagamento di ulteriori affitti senza un mutuo fattibile solo comprando l’edificio), Accorsi ha semplicemente concluso un percorso iniziato da Lodi, proseguito da Toselli, al quale l’attuale sindaco ha dovuto solo coprire i costi pari a 3.000.000 €. La famosa storia del ristorante dove tutti mangiano e all’ultimo arrivato tocca pagare il conto.

LE CONTESTAZIONI DELL’ULTIMO CONSIGLIO
Dopo la spiegazione dell’assessore Gaiani e del sindaco, le opposizioni guidate da Francesca Caldarone e da una sempre più efficace Beatrice Cremonini, sono partite all’attacco, contestando le modalità di acquisto, a detta loro senza confronto e senza una reale valutazione di un’opzione differente. La Caldarone contesta ovviamente i costi di tutta l’operazione tra affitto, prezzo di Vendita e reale stato della struttura, accusando di pagare oggi le scelte di un Partito Democratico che ormai 10 anni fa non seppe trovare una soluzione migliore. D’altro canto il sindaco si giustifica dicendo di aver avuto poca scelta, trovandosi una situazione senza via d’uscita orchestrata da Toselli, nel periodo in cui poteva contare nelle sue file proprio chi ora contesta questa scelta. Bisogna dire che le opposizioni contestano in realtà più il modo che l’operazione in sé, ma c’è da chiedersi come è possibile che si sia arrivati a spendere 3 milioni di euro d’acquisto, più 7 d’affitto in 10 anni, per una scuola che pare non volere nessuno.

IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI
In conclusione, questa vicenda pare un mix di colpe, che non salva nessuno, non a caso i protagonisti passati di questa vicenda in consiglio hanno taciuto. il Partito Democratico ha lasciato ad Accorsi il peso della giustificazione, pur sapendo che l’operazione partiva proprio da loro (la Caldarone nel suo discorso ha citato giustamente l’assessore Pedaci, al tempo vicesindaco di Lodi), rimanendo in silenzio. Toselli invece non si è visto proprio, ormai una triste consuetudine in consiglio. Ma ormai la scuola è nostra, che ci piaccia o no, quindi noi ci auguriamo che venga popolata sempre più, perché seppur con costi oggettivamente assurdi, investire nella scuola non è mai sbagliato.