04 Mar Da rete digitale a rete analogica: il brusio di VivaVittoria
La piazza, delle città e dei paesi, è il luogo naturale da cui una azione “dal basso”, con voce esile, cattura interesse, consensi e si trova a generare un progetto come VivaVittoria.
Tutto ha preso vita da un post pubblicato da Cristina Begni, in cui la foto raffigura una scalinata ricoperta da un tappeto colorato fatto ad uncinetto e maglia.
Cattura un like ed a seguire con altre quattro donne, pensano di utilizzare quell’idea per chiedere dei NO alla Violenza sulle Donne. L’impegno è alla base del progetto VivaVittoria.
La produzione delle mattonelle 50×50, firmate dalle autrici, autori, è la rappresentazione dei NO che le persone dicono alla violenza. Le mattonelle verranno raggruppate in teli/coperte di quattro, unite da un filo rosso, simbolo di quella violenza fisica, morale di cui ancora troppo spesso la cronaca ci rende noto.
Viva, perché le donne le vogliamo vive
Vittoria, perché è il nome della piazza di Brescia da cui ha preso vita il primo progetto
Si tratta di un’opera sociale condivisa, che spontaneamente vede riunirsi gruppi di donne e non solo, con uncinetto o ferri per produrre il materiale. Quel momento di condivisione, fra persone che non si conoscevano prima, fra chi decide di imparare quella manualità, chi apporta un contributo di materiale, la lana è donata – presso merceria Forni trovi “Il gomitolo sospese”, oppure ceduta da maglifici che portano i pezzi di maglia presso Fondazione Casa Protetta “G. B. Plattis” ove gli ospiti si impegnano a creare gomitoli dalle forme più disparate, chi si occupa di trovare i luoghi ove trascorrere un paio d’ore.
A Cento tutto ciò avviene presso Auditorium Pandurera, il martedì alle h 20.30 ; il venerdì presso Beppe Bar dalle 16.30 ; sarebbe utile attivare punti di incontro anche in frazione. Le referenti di zona sono Antonella e Cristina , contattateci per avere i loro recapiti telefonici. Io e Cristiana, redazione di Obiettivo100, le abbiamo incontrate per illustrarci il progetto, segui Il Caffè della Domenica Mattina “Lavoro a maglia, un antidoto contro la violenza?” del 10 marzo ’24.
La finalità, per il progetto che vede coinvolta tutta la provincia ferrarese ha come obiettivo, produrre materiale da confluire ad ottobre a Ferrara, ove verrà assemblato ed il 23-24 Novembre 2024, ricoprirà il cortile interno del Castello Estense.
L’iniziativa è stata presentata qualche settimana fa in Sala Zarri, a Cento, sostenuta dall’assessore alle Pari Opportunità, S. Bidoli che ha ospitato A. Felletti consigliera di parità della Provincia. Con Felletti , il progetto in provincia è sostenuto dal comitato promotore composto dalla presidente Cug di Unife, R. Russo; dalla referente dell’associazione Cohousing Solidaria, A. Nepa; dalla presidente Udi di Ferrara, S. Guglielmi e dalla presidente del Centro donna e giustizia, P. Castagnotto.
Tutto il materiale prodotto, potrà essere acquistato con una donazione, nelle giornate del 23-24 novembre, il monte valore raccolto verrà impegnato per sostenere le attività di accoglienza di chi subisce situazioni di violenza. Ora non ci rimane altro che cominciare a lavorare a maglia. Un pensiero personale di affetto alla bisnonna Maria per uncinetto ed a nonna Adalgisa per i ferri, dopo 30 anni riprendere in mano i “ferri da lana” e ricordare i movimenti è stato sorprendente. VivaVittoria aspetta anche Te!