AAA CERCASI ENERGIA CALMIERATA!

Sono trascorsi 10 anni dal discorso di S. Marchionne in apertura dell’anno accademico (2012-2013) in Bocconi in cui disse “[…] questo sistema economico non è più sostenibile, serve trovare alternative […]” .
Apparentemente semplice, lessicalmente comprensibile, pragmaticamente ignorato!

Gli indicatori di produzione primaria di energia nel mondo:

– Petrolio 30,9%
– Carbone 26,8%
– Gas Naturale 23,2%
– Biocarburanti 9,4%
– Nucleare 5,0 %
– Idroelettrico 2,5%

Lo scenario è una perfetta “tempesta dei mercati energetici”.
La trama prende forma in un contesto geopolitico globale ove non vi saranno dei vincitori ma probabilmente delle polarizzazioni Usa – Cina, seguite da una serie di potenze come Russia, India e Brasile che non intendono passare in secondo piano.
Parallelamente alcune multinazionali ed alcuni colossi finanziari globali potrebbero dominare lo scenario e decretarne degli spostamenti fatali.

Pubblico vs Privato
L’italiano che gestisce “la cosa pubblica” arriva sempre a disastro dichiarato, quando è posto difronte a condizioni severe, costose, di sacrificio.
Riusciamo a superare i momenti complessi pagando un prezzo elevato, sia economico che umano, #resilienza .
La curiosità è che nella “gestione privata” , l’italiano ha ben chiaro come mettersi al riparo dai momenti difficili. Siamo una nazione in cui l’80% dei cittadini è proprietario di un immobile, circa 8 famiglie su 10 abitano in case/appartamenti di proprietà.
Il risparmio medio della famiglia italiana è focalizzato sulla liquidità di contanti e depositi bancari; segnando un incremento di oltre 1,5 punti percentuale nell’ultimo periodo.
Nel pubblico non si è curata la visione e la prospettiva di un piano B.
La mancanza di materia prima, l’aumento dei prezzi, l’inflazione, i tassi di interesse crescenti, la liquidità che va ad aumentare i problemi finanziari dei settori produttivi.
Un insieme di aspetti che compromette il conto economico delle aziende.
Anticipando i costi per l’acquisto di materia prima e rifatturando successivamente, a prezzi calmierati, i ricavi aziendali fanno fatica a reggere il rapporto con l’incremento subito.
Il prezzo della materia prima aumentata di 8/10 volte, crea degli stress di carattere finanziario, amplificato dal rialzo dei tassi di interesse per cercare di contenere l’inflazione.
Emma Marcegaglia a fine Settembre ‘22 dichiarava: “[…] gli imprenditori americani, pagano l’energia 7 volte meno di noi. Chi ha deciso le sanzioni siedono in quei luoghi, tali sanzioni si sono trasformate in concorrenza sleale per le nostre produzioni. I fratelli d’oltre oceano hanno creato una situazione in cui dovremmo sopravvivere da soli con gravissime ripercussioni […]”.
Se non si mettono in atto misure tutelanti la previsione di rischio per le aziende che sono fiscalmente ed amministrativamente sotto l’egida italiana si potrebbe tramutare in un collasso per :
– 120 mila imprese
– 370 mila posti di lavoro

I 2 paradigmi su cui ragionare sono: diventare indipendenti e consumare meno
In Sala Zarri a Cento, qualche settimana fa, è stato presentato “Cento Comunità”, progetto introduttivo al concetto di CER – Comunità Energia Rinnovabile – .
Si prevede la costituzione di soggetti giuridici composti da privati cittadini, imprese, enti che consumano energia autoprodotta con impianti alimentati da fonti rinnovabili.
Obiettivo di creare benefici ambientali, economici e sociali.
L’iniziativa è promossa e seguita dall’ assessorato Deleghe alle Politiche Ambientali, con la supervisione dell’assessore V. Salatiello.
Fino al 05 Gennaio 2023, sono aperte le procedure per l’individuazione delle imprese che parteciperanno al laboratorio di co-progettazione.

Confindustria, le Associazioni di Categoria del settore b2b: commercio, artigianato, turismo, le Associazioni dei Consumatori, chiedono confronto con comuni, regioni, stato e multiutilities (Hera, Iren, Aimag in regione ER) per porre un freno ai continui rincari.

Possibili strumenti finanziari
Il Fondo di Garanzia, è uno strumento dello stato e dell’unione europea istituito per agevolare l’accesso al credito delle PMI e dei professionisti.
Altra possibilità, è il Credito di imposta, da attuale tetto del 15% di alzarlo al 50% .
E’ un credito che l’azienda vanta nei confronti dello Stato che riduce l’ammontare dei debiti o delle imposte dovute; si utilizza in riferimento a spese per macchinari 4.0, formazione, ricerca&sviluppo .
In un orizzonte così nebuloso, noi di Obiettivo100 desideriamo enunciare un ringraziamento a tutti gli imprenditori che ci hanno accolto nelle loro aziende.
Persone che hanno dimostrato in oltre 30, 40 anni di attività di esserci, con basi solide nel territorio. A differenza di una finanza che segna periodi inebrianti seguiti da fasi asfittiche e da una politica che tende a cambiare bandiera a seconda di dove soffia il vento.
Edi Govoni

Fonti:
Comune di Cento
Gse