RIFORMARE CON URGENZA IL SISTEMA DEI BUONI PASTO – L’APPELLO DI FIPE E FIDA CONFCOMMERCIO

Mercoledì 15 giugno: stop buoni pasto per 24 ore 

L’appello di Fipe e Fida: “Per garantire il servizio bisogna renderlo economicamente sostenibile”

Pubblici esercizi e negozi del dettaglio alimentare – (rispettivamente Fipe e Fida Confcommercio) – uniti nel chiedere un radicale rinnovamento nel sistema dei buoni pasto: dunque per tutta la giornata del 15 giugno non verrà accettato alcun pagamento tramite buoni pasto. Un blocco necessario per far arrivare alle Istituzioni l’appello, troppe volte ignorato, per una strutturale riforma di un sistema che, per via di commissioni al 20%, non è più economicamente sostenibile. A questa iniziativa ad ampio raggio aderiscono come si diceva il mondo della ristorazione e l’intera filiera commerciale: dai piccoli esercizi di vicinato fino alla distribuzione organizzata. “Con questa giornata di sospensione del servizio vogliamo sensibilizzare i lavoratori e più in generale i consumatori sulle gravissime difficoltà che le nostre imprese vivono quotidianamente a causa delle elevate commissioni che dobbiamo pagare sui buoni pasto. – spiega Matteo Musacci, presidente provinciale di Fipe Confcommercio Ferrara  – Parliamo di una vera e propria tassa occulta che supera anche il 20% del valore del buono. La nostra è una protesta che ha l’obiettivo di salvaguardare la funzione del buono pasto perché se si va avanti così sempre meno aziende saranno disposte ad accettarli. Insomma, il buono pasto rischia di diventare davvero inutilizzabile”. “E’ urgente – riprende Davide Urban direttore generale di Ascom – far si che la prossima gara Consip da 1,2 miliardi di euro non venga aggiudicata con gli sconti delle precedenti perché altrimenti saranno sempre le imprese a sostenerne i costi. I nostri uffici sono a disposizione dei nostri associati per tutte le informazioni ed i suggerimenti del caso“C’è bisogno di una vera riforma  che renda il sistema economicamente sostenibile anche per le imprese del dettaglio anch’esse coinvolte così come i colleghi della ristorazione” aggiunge in conclusione Mauro Campi presidente provinciale di Fida.