CHIUSURA PUNTO NASCITE DI CENTO: COSA SUCCEDE?

Ormai è cosa nota che in questi giorni il punto nascite dell’ospedale di Cento è stato temporaneamente chiuso; prima di darvi la notizia abbiamo atteso di avere le idee più chiare, soprattutto parlando con gli operatori del settore. Chi vi scrive, ha avuto la fortuna di veder nascere la propria figlia ad Agosto (quindi in tempi recentissimi), scoprendo questa eccellenza del nostro comune, potendo inoltre constatare un dato di fatto: a Cento nascono pochissimi bambini.

Proprio in quel periodo, parlando con le ostetriche scoprimmo che nel nostro territorio le nascite si attestano all’incirca sulle 200 l’anno, numeri non proprio da capogiro, considerando che secondo le direttive dell’asl un punto nascite è giustificato quando si hanno tra le 500 e le 1000 partorenti ogni 365 giorni. 

Ergo la situazione per il Santissima Annunziata non è facile.

Innanzitutto per il personale: con questi numeri l’azienda sanitaria non può giustificare  l’assunzione di tanto personale; spesso poi si ripiega con contratti a termine. Quindi quando si hanno situazioni di malattia, le turnazioni diventano quasi impossibili. Ed ecco cosa è successo con questa momentanea chiusura. Poco personale, poche nascite e qualche malattia, quindi si è dovuto chiudere momentaneamente.

La domanda che tutti si pongono è: si parla di chiusura definitiva? La risposta è NO.

Prima di tutto, il problema demografico riguarda l’intera nazione, siamo un paese che invecchia e dove non si è propriamente invogliati a fare figli; come l’ospedale di Cento, molti altri punti nascita sono in sofferenza. In seconda battuta, una provincia enorme come quella ferrarese non può poggiare su un punto nascita solo; Cona da sola non può coprire un territorio che si estende per così tanti km. Tenete presente come ultima cosa, che la regione si sta battendo per tenere aperti i punti nascita delle comunità montane dove avvengono anche solo 50-100 parti l’anno.

Il comune e il sindaco però hanno poco potere in merito, potendosi battere solo in regione per far si che il reparto riapra il prima possibile, come l’assessore Pedaci sta già facendo. Ma non vi illudete, oltre a far sentire la propria voce, nessun sindaco passato, presente e futuro ha il potere di impedire decisioni dell’Asl. Ma state sereni che risolta questa crisi momentanea, per ancora molto tempo (salvo casi eccezionali e temporanei come questo) si potrà partorire a Cento.