13 Feb Turismo: una parola mille declinazioni
Il settore turistico da molto tempo si è sdoganato dal focus delle ferie estive o invernali, da chi “almeno un viaggio all’estero all’anno lo facciamo” e La Crociera quando la prenotiamo?.
Su base dati ISTAT 2019, il valore aggiunto del turismo all’economia italiana, valeva circa 6 punti percentuale di PIL. Un settore fortemente colpito a livello mondiale con la pandemia. Da quella imposizione, ha saputo creare maggior valore nelle esperienze che si vivono durante una vacanza, una gita o un breve viaggio.
Sulla base del turismo delle città d’arte, del turismo estivo ed invernale, gli operatori italiani, hanno intrapreso percorsi di ammodernamento, partendo dalle nostre radici:
WE ARE MADE IN ITALY !
Il territorio è la risorsa principale di cui avere cura, il turismo è il mezzo per valorizzarlo, per generare indotto economico. Il settore viaggi è un variegato sistema di esperienze, oggi le persone cosa intendono per turismo?
Dall’idea di ricercare un luogo che offra qualcosa di diverso rispetto al vissuto quotidiano a conoscere persone che vivono quei luoghi e condividere la relazione sociale, apprendere informazioni sulla quotidianità o sulla naturalistica o sulla cultura che incontriamo in loco.
Mi sono chiesta quanti tipi di turismo o meglio esperienze turistiche ci possono essere:
- Turismo outdoor, si cercano esperienze che ci avvicinino alla natura del luogo ed alla conoscenza delle persone che abitano lo stesso.
- Turismo o ecoturismo, una esperienza di vita responsabile in cui si adattano tempi, consumi
dell’ ospite, alla quotidianità locale. - Turismo rurale, l’esperienza che si vive attraverso le varie attività e mansioni che si svolgono all’interno delle aziende agricole.
- Turismo lento, per gli amanti delle due ruote a pedali.
- Turismo sostenibile, vede nel suo protagonista, un soggetto che non porta via pietre, non si appropria della sabbia, non recide piante e/o fiori, utilizza oggetti e manufatti riutilizzabili, non lascia rifiuti a terra, ha rispetto della diversità e della cultura del luogo che sta visitando.
- Turismo legato alle ricorrenze di calendario nazionale, dai Mercatini di Natale, alle Sfilate Carnevalesche, dai Santi Patroni, alle Specialità Enogastronomiche.
Nel territorio dell’alto ferrarese , vari operatori si stanno muovendo con importanti progetti che possono avere una ricaduta sull’indotto economico locale. Prossimamente, in un approfondimento, in compagnia di una azienda del territorio, specializzata in turismo en plain air, scopriremo delle curiosità che tale segmento ci riserva.
Ogni cittadino può contribuire a mantenere piacevole il territorio – gestione corretta delle deiezioni degli animali, le istituzioni hanno il dovere di renderlo accogliente ottimizzando il sistema di raccolta differenziata e una buona viabilità, il commercio sarà gratificato se proporrà orari e servizi adeguati alle nuove esigenze.
Un dato su cui riflettere, emerge dal report dell’azienda Between, Smart Culture & Travel – Smart City Index, hanno analizzato il livello di “smartness – mobilità, e-government, istruzione, sanità, efficienza energetica” confrontando i dati di 117 città capoluogo di provincia italiane, osservando gli elementi di innovazione legati al digitale già fruibili dai cittadini.
Bologna è al secondo posto, nelle città metropolitane; nelle città di medie dimensioni, Ferrara è nelle prime dieci con Ravenna, Rimini, Bergamo e Bolzano.
Cento e l’Alto Ferrarese devono sfruttare questa opportunità e ricoprire il ruolo che il territorio merita.