05 Mag STANZE: NICOLA NANNINI AL MUSEO LE CARCERI
È sempre molto affascinante scoprire nuove realtà artistiche museali ospitate nel nostro Paese; soprattutto quando contenitore e contenuto si legano e si mostrano al pubblico attraverso un significato profondo e particolare.
Oggi approdiamo ad Asiago, splendido comune italiano in provincia di Vicenza e nota meta invernale per gli appassionati di sci, e andiamo alla scoperta del Museo Le Carceri. La struttura in origine ospitava le vecchie prigioni della città e, a partire dal 2005, a seguito di un profondo restauro, è diventata un vero e proprio museo. L’originalità del luogo sta proprio nell’aver mantenuto inalterata la sua conformazione originaria: le vecchie prigioni, con i suoi corridoi, si modulano e trasformano per accogliere allestimenti di arte contemporanea e non solo.
È in un ambiente così suggestivo e ricco di significato che, Nicola Nannini, a partire da sabato 6 maggio fino al 18 giugno 2023, esporrà un ciclo personale di opere “…il museo che ci ospiterà è sede storica e prestigiosa dell’altopiano e propone una programmazione di mostre di interesse nazionale dedicate sia all’arte contemporanea, storica e del ‘900”.
STANZE. Lacasella, Nannini, Tanzola titolo della mostra collettiva, ha preso ispirazione dalla stessa sede museale: le stanze, antiche celle carcerarie risalenti alla fine dell’Ottocento, permettono di mostrare il lavoro dei tre artisti in una continuità di linguaggio, intenti e processi creativi. Stanze sono però anche porzioni di grandi opere come i poemi, se consideriamo il loro significato in poesia. Da ciò, l’intento di realizzare un componimento artistico visivo che si presta alla struttura architettonica del Museo.
“In mostra ho deciso di presentare alcuni lavori di grande formato cui sono molto legato, estrapolati dal ciclo dedicato alla figura. Una tela di 5 metri e oltre, alcune figure umane a grandezza naturale, studi più piccoli su tele o tavole come appunti pittorici e ancora una serie di volti dipinti di getto ad olio su carta per fissare e catalogare nell’immediatezza le espressioni e la carne dei soggetti ( un ora di posa ciascuno e non di più )”.
Continua Nannini “Mi pare una mostra completa e complessa cui ho voluto aggiungere alcuni interni con letti disfatti e 3 studi di scultura in legno e terracotta . Uno spaccato del mio lavoro che tratta la catalogazione di ‘umane situazioni’ degli ultimi 20 anni circa. I compagni di mostra ( Tanzola e La Casella ) sono colleghi d’accademia e stimati artisti di Padova e Vicenza con percorsi assolutamente differenti . Nota comune è il mezzo pittorico, partenza e approdo dell’intero percorso.”