GUERCINO E L’ASSUNTA DI AVERSA

Il qui e ora del Guercino a Cento continua ad essere rappresentato dal Centro Studi Internazionale “Il Guercino” che, in attesa della riapertura della Pinacoteca, continua a mantenere vivo l’interesse e l’attenzione sul maestro centese attraverso la progettazione e gestione di periodiche conferenze in presenza ed online.

Se nella conferenza di venerdì 3 marzo, Aroldo Bonzagni, artista dal talento vivace e spiritoso, è stato protagonista del tema “Ironia Satira e Dolore“, sabato 15 aprile ore 18:30 Guercino torna ad essere centro dell’attenzione di una nuova scoperta.

“Nel febbraio 2017 Massimo Pulini ritrovò in una chiesa francescana di Aversa una pala d’altare raffigurante un’Assunzione della Vergine che lo studioso attribuì a Guercino, dopo averla identificata con quella che l’artista centese eseguì nel 1650 e annotata nel suo Libro dei Conti, in due passaggi che fanno riferimento proprio al territorio napoletano.

Oltre ad aver suscitato l’interesse nel settore degli studi storico artistici, la notizia riscosse una particolare attenzione nel mondo dei media, ispirando un bellissimo documentario (di Adolfo Conti ed Eugenio Persico) Il Guercino ritrovato apparso su Sky Arte nel 2019 che venne sostenuto Associazione Imprenditori Centesi per la Cultura, da The Sir Denis Mahon Charitable Trust, dalle aziende Fava e Fantozzi, con il Patrocinio del Comune di Cento, del Comune di Aversa e del Centro Studi Internazionale Il Guercino.

Quel ritrovamento riaprì un dibattito, quasi fosse un cold case, che portò alla nuova collocazione temporale di un altro dipinto di Guercino, ora a Detroit, ma che da molti decenni veniva considerata l’opera eseguita nel 1650 per una chiesa napoletana.

Dopo il restauro del dipinto, tutta la vicenda, di studi e scoperte, ora confluisce in un libro, curato dallo stesso Massimo Pulini assieme ad Alessandra Sgueglia e con importanti contributi di Emilia D’Ettore e di Enrico Ghetti. Promosso e pubblicato dalle edizioni Grafica Nappa di Aversa il volume viene presentato per la prima volta a Cento, patria dello stesso artista.

Ogni dipinto che riemerge di Giovan Francesco Barbieri diviene motivo di riflessioni e considerazioni che ogni volta aggiungono elementi di conoscenza e comprensione del contesto artistico nel quale il grande artista operò. Questa storia parte dalla bottega di Bologna, subito dopo la morte dell’amato fratello minore Paolo Antonio, passa da Cesena e da Cortona, attraverso agenti che pagheranno il dipinto per delega e lo porteranno nella chiesa delle Clarisse di Aversa, dove rimarrà sempre esposto, perdendo tuttavia memoria del suo autore.”

La sensazione che si vuole trasmettere al pubblico è quella di un’appassionante scoperta che fa comprendere quanto il “tema Guercino” sia ancora oggi un campo di indagine aperto, in cui permangono zone d’ombra, ma che al tempo stesso suscita agli studiosi molteplici stimoli. La chiacchierata di sabato, come ha affermato il Prof. Pulini, sarà  un’emozione condivisa che andrà a sottolineare alla cittadinanza quanto Guercino non sia una presenza scontata in città e per il territorio. Non ultimo, seguendo le dichiarazioni del Prof. Pulini, la qualità degli studi e strumenti che sono stati impiegati e che verranno raccontati al grande pubblico, fanno sì che queste indagini incontrino e mantengano anche una certa credibilità.

 

 

Gli appuntamenti del Centro Studi ci fanno comprendere che il tempo delle chiusure a Cento non è e non deve essere tempo sprecato e che dalle chiusure forzate e difficoltà scaturiscono “aperture” a progetti e modalità di realizzazione, permeati di nuovi dinamismi liberi da pregiudizi, auoreferenzialità e limitanti rigorismi disciplinari.

Risulta necessario usare questo tempo, che ci separa dalla riapertura della Pinacoteca, per riflettere su ciò che ha significato e continua a significare il Guercino a Cento; per far sì che la posizione della città non sia quella isolata di confine bensì di vantaggiosa e proficua congiunzione. Fare quindi sistema con le risorse interne e con realtà estere, anche di prossimità; condividere buone pratiche, avviare tavoli periodici di confronto metodologico arricchiti da competenze e punti di vista professionali diversi, per progettare il futuro prossimo della mediazione museale per il Guercino e non solo.